La Terapia neurale è una pratica terapeutica ancora poco conosciuta in Italia, usata nel trattamento del dolore cronico e acuto e di molte altre patologie.
È una terapia ben tollerata e che può benissimo associarsi ad ogni tipo di cura già in atto.
È comunemente chiamata anche con nomi diversi “Terapia Neurale”,” Neuralterapia Procaina”, “Neuralterapia Cicatrici”, “Terapia Huneke”.
È una terapia classificata come “terapia naturale” infiltrativa, ben tollerata ed efficace, con scarsissimi effetti collaterali e dal risultato spesso immediato.
La Terapia Neurale attualmente è praticata in strutture pubbliche e private di tutto il mondo (in alcuni paesi è addirittura mutuabile e consigliata dalle assicurazioni).
Si insegna all’Università in Germania, Spagna, Svizzera, Colombia e Italia (Napoli e in vari Corsi di perfezionamento all’Università di Siena). È supportata scientificamente da migliaia di pubblicazioni internazionali.
Forse non molti ne hanno sentito parlare, ma la terapia neurale esiste dai primi anni del Novecento, inizialmente utilizzata per la cura dell’emicrania.
La neuralterapia incomincia in maniera casuale nel 1925, quando i fratelli Ferdinand e Walter Huneke, ambedue medici, videro scomparire improvvisamente l’emicrania della loro sorella, che aveva in precedenza tentato senza successo molte terapie.
Essi scoprirono accidentalmente che la procaina, un anestetico locale, iniettato in certe zone del corpo (ad esempio cicatrici) riduceva o eliminava disturbi dolorosi di altre sedi corporee. Scoprirono anche che questo effetto durava più a lungo rispetto al solo effetto attribuibile alle proprietà di anestetico locale.
I fratelli Huneke chiamarono queste zone del corpo “campi di disturbo”.
La Terapia Neurale consiste nell’identificare e trattare questi campi di disturbo.
Il punto di partenza è nella ricerca e nella localizzazione, tramite l’anamnesi, l’ispezione e la palpazione, di un campo di disturbo capace di generare delle alterazioni funzionali locali, segmentali o in punti ed in organi assolutamente lontani dal campo di disturbo stesso.
Proprio il concetto di campo di disturbo costituisce l’aspetto innovativo e stimolante di questa metodica perché, eliminando la causa che invia informazioni negative, si ristabilisce un equilibrio che riporta la salute.
La Terapia Neurale non inventa nulla, anzi ha basi totalmente scientifiche perché si basa essenzialmente su studi e conoscenze acquisite di anatomia, neuroanatomia, fisiologia e neurofisiologia.
L’utilizzo di questa metodica presuppone un’attenzione particolare all’anatomia e alla fisiologia del Sistema Nervoso Vegetativo.
Spesso con la medicina tradizionale, non vengono presi in considerazione gli aspetti emotivi, psicologici sociali, fisici e spirituali della salute e del processo di guarigione.
Il rischio è quello di non vedere il paziente nella sua globalità, ma nella frammentarietà dei singoli sintomi manifestati, dando importanza ai fattori patologici (batteri, virus, agenti ambientali) come causa di malattia (eziologia).
In Terapia Neurale invece si cerca un approccio olistico che non consideri unicamente il sintomo isolato ma consideri e curi la persona nella sua interezza, contrapponendosi alla medicina tradizionale secondo la quale il corpo è visto come un insieme di diversi organi curati separatamente l’uno dall’altro.
Non va inoltre trascurato che un numero sempre maggiore di malati ha un vero e proprio rigetto per i metodi convenzionali e rifiuta di farsi curare se non con terapie alternative.
Meccanismo di azione della Neuralterapia
La terapia Neurale è essenzialmente una metodica per diagnosi e terapia di regolazione del Sistema Nervoso Autonomo, il quale controlla la funzione di ogni organo e spesso ne determina la sua patologia.
È fondamentale comprendere che senza l’intervento del Sistema Nervoso Autonomo nessuna infiammazione è possibile, e nemmeno alcun processo di guarigione.
Il nostro corpo, e in particolare il Sistema nervoso, è attraversato da un continuo flusso di informazioni che, se ostacolato da fattori patologici vari (batteri, virus, funghi, protozoi, parassiti, allergeni, pesticidi, farmaci, inquinanti, stress acuti o ancor peggio stress cronici, cicatrici, emozioni ecc.) può interferire sul corretto funzionamento degli organi.
A tal scopo bisogna capire che ogni cellula del corpo umano, e in particolare quelle delle fibre nervose, si comportano normalmente come delle pile o batterie elettriche, avendo i due lati contrapposti della membrana cellulare caricati con ioni positivi e negativi: quando la cellula è danneggiata, la carica elettrica si inverte, e la cellula si depolarizza per un tempo definito, per poi ripolarizzarsi dopo la guarigione.
Ma se gli stimoli patologici sono troppo forti o troppo ripetuti alcune cellule non riescono più a ripolarizzarsi da sole, e quindi non funzionano più correttamente (restano sempre “scariche”).
Queste cellule creano così un cosiddetto “campo di disturbo”, una zona di interferenza con tutto il resto del corpo, con effetti disturbanti su altri organi, anche a distanza, poiché il nostro corpo è una rete di interconnessioni.
Possono quindi comparire dolori o disturbi di ogni genere anche in zone del corpo che, in apparenza, non hanno nulla a che fare con il problema d’origine.
La Terapia Neurale riequilibra e riattiva i naturali meccanismi di autoregolazione dell’organismo e quindi la capacità di guarigione del nostro corpo.
A questo scopo si utilizzano degli Anestetici Locali (Procaina o Lidocaina), che possiedono un’azione stabilizzatrice e regolatrice sulle fibre nervose, agendo essenzialmente come ripolarizzatori della membrana cellulare.
La cellula patologica depolarizzata (scarica e bloccata) viene pertanto ripolarizzata (ricaricata) dalla Procaina, aumentando la possibilità di normalizzare le sue funzioni e la sua integrità.
Nella Terapia Neurale questi farmaci non vengono quindi utilizzati semplicemente per “togliere il dolore”, ma per riabilitare i naturali meccanismi di autoregolazione, quindi con azione curativa e non palliativa.
Pertanto la Neuralterapia funziona non per l’azione dell’anestetico locale ma per il riequilibrio del Sistema Nervoso Autonomo che, come dice la parola stessa, non dipende dalla nostra volontà.
La Terapia Neurale quindi, ripolarizzando ed eliminando i campi di disturbo e ripristinando il normale potenziale elettrico delle cellule, permette un’autoregolazione dell’organo o dell’apparato bloccato.
Ecco perché la Terapia Neurale è da considerarsi una vera e propria medicina olistica poiché l’azione è totale e comporta soprattutto la partecipazione anche del livello emotivo dato che il Sistema Nervoso Autonomo è l’unico sistema informativo che attraversa tutto l’organismo.
Come si svolge la visita
Gran parte del fascino di questa tecnica consiste nel fatto che essa si rivela come metodo diagnostico prima ancora che come efficace terapia. L’attenzione al racconto della storia clinica del paziente rappresenta l’essenza della terapia e della diagnosi.
Si comincia innanzitutto dalla raccolta della storia clinica del paziente (anamnesi), che consente di individuare i vari elementi disturbanti che si sono succeduti nella sua vita (infiammazioni, traumi di ogni genere, interventi chirurgici, ecc.).
Bisogna avere la mente aperta, fare le giuste domande e utilizzare gli strumenti più idonei perché, come ogni persona è diversa, così sarà diversa la sua patologia.
Segue poi l’esame fisico per individuare attraverso l’ispezione e la palpazione, le aree corporee disturbate capaci di generare delle alterazioni funzionali locali, segmentali o in punti ed in organi assolutamente lontani dal campo di disturbo stesso.
Proprio il concetto di campo di disturbo costituisce l’aspetto innovativo e stimolante di questa metodica perché, eliminando la causa che invia informazioni negative, si ristabilisce un equilibrio che riporta la salute.
Campi di disturbo
Campi di disturbo possono essere frequentemente costituiti da:
- cicatrici da ferita, da taglio, da morso
- cicatrici chirurgiche (ad es. appendicectomia, cesareo, episiotomia, ecc.)
- fratture
- focolai cronici (ad es. denti devitalizzati, tonsillite cronica, sinusite cronica, ecc.)
- corpi estranei
- tessuti traumatizzati
- sfera ginecologica o andrologica
- sfera gastro-intestinale detta plesso solare
- disturbi psichici
Ad esempio una vecchia cicatrice da appendicectomia (anche se perfettamente rimarginata) potrebbe essere causa per anni di una cefalea cronica oppure di un dolore persistente ad un ginocchio.
Le cicatrici più pericolose sono quelle di vecchia data (anche da bambini), dure o rilevate tipo un cheloide, che fanno prurito, che si arrossano o che diventano fastidiose quando cambia il tempo o quando sono poco mobili o attaccate all’area sottostante la cicatrice stessa.
Come si svolge la seduta
Quasi sempre in neuralterapia si iniziano a praticare le tecniche più semplici, che sono i ponfi e le intramuscolari. I ponfi sono delle piccole infiltrazioni sottocutanee, con un ago piccolo e sottile, di anestetico locale a basse concentrazioni e a piccole dosi in determinati punti che sono molto spesso punti di agopuntura, o punti dolorosi al pinzamento (dermalgie), alla pressione (“tender”), o scatenanti dolore a distanza (“trigger”).
La metodica consiste nel trattare i punti patologici con iniezioni sottocute, intramuscolo, endovena o vicino alla vena, talvolta intraarteriose, di piccole quantità di sostanza a bassa concentrazione 0,1-1% (noi usiamo procaina cloridrato senza eccipienti) prima localmente dove c’è dolore ed eventualmente in determinati punti critici di regolazione (alcuni sono gli stessi dell’agopuntura), poi successivamente nella sede del “campo di disturbo” (cicatrici, zona traumatizzata, focolaio cronico), o nei plessi nervosi, ecc.
In Neuralterapia sono stati utilizzati, in passato, diversi preparati (Procaina cloridrata nel 46% dei casi, Pascoe Agil Hom 28%, Carbosteina 7%, Xilocaina 5% ecc.) e se non si ha un sovradosaggio, vi sono scarsi effetti collaterali e raramente si può manifestare senso di nausea e vertigini che passano in pochi minuti.
È possibile la formazione di lividi o ematomi dati dalla iniezione locale o raramente infiammazione nei punti dove si applica.
È altresì possibile un momentaneo calo pressorio.
Vi sono poi alcuni effetti dovuti all’anestetico locale, il più grave dei quali è lo shock anafilattico o, comunque, una reazione allergica: cosa peraltro possibile con qualsiasi altro farmaco che il paziente assume. Tali eventi sono comunque estremamente rari, e quasi sempre prevedibili con un’anamnesi accurata.
Per il resto, si può parlare non tanto di reazioni avverse, ma piuttosto di momentanei sintomi di adattamento neurovegetativo, quali nausea, senso di vertigine, che scompaiono rapidamente.
Nel complesso, è una terapia ottimamente tollerata.
Purtroppo con questa tecnica non è possibile dire quante sedute necessitano poiché è impossibile trovare gli stessi campi di disturbo con i sintomi correlati uguali fra un paziente e l’altro.
Vi sono situazioni in cui è sufficiente uno “sblocco”, per cui sono necessarie pochissime sedute. Altre invece in cui bisogna insistere con un ciclo di terapia, per ripristinare funzioni da troppo tempo o più gravemente compromesse.
Noi in particolare associamo spesso la Terapia Neurale all’Ozonoterapia, facendo prima delle infiltrazioni di Procaina e dopo quelle di Ozono: in questo modo l’ozono risulta meno doloroso, e soprattutto otteniamo il potenziamento reciproco delle due metodiche.
Cosa può curare
Il campo di indicazioni è molto ampio, e comprende vari disturbi di tipo funzionale:
- il dolore in ogni sua forma: cefalea, emicrania, nevralgia, fibromialgia, neuroma di Morton
- tutte le forme reumatiche, artritiche e artrosiche: artrosi cervicale, lombalgia, sciatalgia, ed ogni infiammazione articolare, comprese quelle traumatiche e sportive
- allergia (eczema allergico, rinite allergica, asma)
- tonsilliti croniche e recidivanti, sinusiti
- disturbi circolatori, ipertensione
- arteriopatie, sindrome di Raynaud
- disturbi gastroenterici, gastriti, reflusso gastroesofageo, coliti, discinesie biliari
- disturbi ginecologici, vulvodinia
- dismenorrea
- disturbi urologici, cistiti, prostatiti
- malattie dell’orecchio, otiti croniche
- labirintiti, acufeni, sindrome di Mèniére, vertigini
- distonie neurovegetative ed endocrine
- ipotiroidismo, ipertiroidismo, ecc.
Sono davvero pochi i casi in cui questa terapia non può essere usata
Controindicazioni
Le principali controindicazioni sono:
- Insufficienza cardiaca
- Disturbi della conduzione cardiaca
- Terapie anticoagulanti (controindicazione relativa)
- Insufficienza epatica o renale
- Miastenia gravis
Allergia agli anestetici locali
DOVE OPERO CON OZONO TERAPIA:
– Parma – Studio Medico – Viale Mentana, 45 – tel. 324.6648080
– Latina – Fisiosanisport – Via Priverno, 4 – tel. (+39) 0773621612 – (+39) 0773621624
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