Si definisce Morbo di Parkinson una patologia neurodegenerativa cronica, caratterizzata da tremori, rigidità, ipocinesia (marcia a piccoli passi). Nelle fasi più avanzate, i movimenti volontari divengono sempre più difficili e potranno manifestarsi scialorrea, depressione, stipsi, demenza, allucinazioni.

Il Morbo di Parkinson affligge l’1% della popolazione italiana con più di 60 anni ed è’ dovuto alla degenerazione e morte della sostanza nigra cerebrale, le cui cellule producono la dopamina, sostanza indispensabile per regolare la gradualità dei nostri movimenti.

La terapia con ozonoterapia è efficace sia per l’attivazione del microcircolo cerebrale che per aumentare la produzione di energia da parte dei neuroni, come hanno dimostrato studi recenti. Oltre a ciò, ha dimostrato di possedere una comprovata azione antinfiammatoria e antispasmodica, migliorare la microcircolazione, aumentare la produzione di energia cellulare, attivare il sistema antiossidante mitocondriale e facilitare l’eliminazione dei cataboliti cellulari.

Sembra inoltre che l’ozonoterapia migliori e prolunghi gli effetti di farmaci come Levodopa, Selegilina e Bromocriptina e degli antiossidanti.

Nella malattia di Parkinson e nella Sclerosi Multipla, dove è necessaria una riabilitazione neuromotoria, l’ozonoterapia viene altresì utilizzata migliorando notevolmente i tempi di recupero. A questo si aggiunge l’attività decontratturante dell’ozono nel contrastare la spasticità in alcune fasi di queste malattie e l’azione antalgica che si rivela importante nel modulare il dolore legato alle posture obbligate tipiche delle malattie neurodegenerative.

Una mia paziente con M. di Parkinson già alla terza seduta di Ozonoterapia Sistemica ha riferito un buon miglioramento dell’equilibrio posturale e un deciso miglioramento del linguaggio, con migliorata capacità di articolare le parole, minore esitazione nell’iniziare a parlare e a formare i concetti.